Pteropus admiralitatum

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Volpe volante dell'Ammiragliato
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseMammalia
SottoclasseTheria
InfraclasseEutheria
SuperordineLaurasiatheria
OrdineChiroptera
SottordineMegachiroptera
FamigliaPteropodidae
SottofamigliaPteropodinae
GenerePteropus
SpecieP. admiralitatum
Nomenclatura binomiale
Pteropus admiralitatum
Thomas, 1894
Areale

     P.a. admiralitatum

     P.a. colonus

     P.a. solomonis

     P.a. goweri

La volpe volante dell'Ammiragliato (Pteropus admiralitatum Thomas, 1894) è un pipistrello appartenente alla famiglia degli Pteropodidi, endemico di alcune isole di Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone .[1][2]

Descrizione

Dimensioni

Pipistrello di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 170 e 190 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 109,5 e 126 mm, la lunghezza del piede tra 30 e 50 mm, la lunghezza delle orecchie tra 19 e 28 mm, un'apertura alare fino a 0,92 m e un peso fino a 334 g.[3]

Aspetto

La pelliccia è moderatamente lunga, densa e lanosa, più sparsa sulla schiena ed eretta sulle spalle. Il colore delle parti dorsali varia dal marrone scuro al bruno-nerastro, mentre le parti ventrali sono generalmente marroni scure densamente cosparse di lunghi peli grigiastri. Il collare e la testa sono più chiari, dal crema al color cannella. Il muso è lungo ed affusolato, il naso è marrone e le narici sono brevi e tubulari, gli occhi sono abbastanza grandi con l'iride marrone. Le orecchie sono di dimensioni normali e con l'estremità arrotondata. La tibia è priva di peli, tranne che in P.a. solomonis. Le membrane alari sono attaccate lungo i fianchi e sono marroni. Gli artigli sono marroni. È privo di coda, mentre l'uropatagio è ridotto ad una sottile membrana lungo la parte interna degli arti inferiori. Le tre sottospecie si differenziano nelle dimensioni e nel colore della pelliccia.

Biologia

Comportamento

Si rifugia in piccoli gruppi nelle cavità degli alberi sulle grandi isole, mentre forma colonie più estese nelle isole più piccole.

Alimentazione

Si nutre di frutta.

Riproduzione

Danno alla luce un piccolo alla volta l'anno. Femmine gravide sono state catturate in gennaio e giugno, altre che allattavano sono state osservate in agosto, mentre giovani esemplari sono stati osservati in novembre e dicembre sulle Isole Salomone.

Distribuzione e habitat

Questa specie è diffusa in diverse isole di Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone.

Le sottospecie hanno differenti habitat. P.a. admiralitatum vive generalmente in foreste pluviali al disotto dei 200 metri di altitudine. Preferisce piccole isole lungo la costa. Raggiunge la terraferma o le isole più grandi solo per nutrirsi. P.a. solomonis vive in foreste di pianura e montane tra i 400 e 900 metri.

Tassonomia

In accordo alla suddivisione del genere Pteropus effettuata da Andersen[4], P. admiralitatum è stato inserito nello P. hypomelanus species Group, insieme a P. hypomelanus stesso, P. faunulus, P. griseus, P. howensis, P. ornatus, P. dasymallus, P. speciosus, P. brunneus e P. subniger. Tale appartenenza si basa sulle caratteristiche di avere il cranio tipicamente pteropino e sulla presenza di un ripiano basale nei premolari.

Sono state riconosciute 4 sottospecie:

Altre specie simpatriche dello stesso genere: P. rayneri, P. capistratus, P. neohibernicus, P. woodfordi, P. mahaganus.

Conservazione

La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione numerosa, classifica P. admiralitatum come specie con rischio minimo (LC).[1]

Note

  1. ^ a b c (EN) Bonaccorso, F., Helgen, K. & Hamilton, S. 2008, Pteropus admiralitatum, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Pteropus admiralitatum, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Bonaccorso, 1998.
  4. ^ Andersen, 1912, p. 90.

Bibliografia

  • Knud Andersen, Catalogue of the Chiroptera in the collection of the British Museum (2nd Edition)- Vol.I: Megachiroptera, London, UK, British Museum (Natural History), 1912.
  • Tim F. Flannery, Mammals of the South-West Pacific and Moluccan Islands, Cornell University Press, 1995, ISBN 978-0-8014-3150-0.
  • Simon P. Micklenburgh, Anthony M. Hutson & P.A. Racey, Old World Fruit Bats : An Action Plan for their Conservation, Gland, Svizzera, IUCN, 1992 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2010).
  • Frank J. Bonaccorso, Bats of Papua New Guinea, Conservation International, 1998, ISBN 978-1-881173-26-7.

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