Pier Francesco Cavazza
Pier Francesco Cavazza (Bologna, 3 novembre 1677 – Bologna, 14 ottobre 1733) è stato un pittore e collezionista d'arte italiano principalmente attivo nella nativa Bologna.
Biografia
Si formò a Bologna presso la scuola dei Viani, inizialmente diretta da Giovanni Maria Viani, a cui successe alla morte il figlio Domenico Viani, dove fu influenzato dalle opere del Guercino. Fu uno dei primi membri dell'Accademia Clementina, ove ricoprì vari ruoli: direttore dal 1715 e 1719, viceprincipe nel 1725, giudice di scultura (nell'ambito di un concorso) nel 1728.[1] A differenza di altri allievi dei Viani, si interessò meno alla pittura e accumulò una collezione di circa 20.000 incisioni e disegni. Alla sua morte la collezione fu dapprima acquistata dal conte Girolamo Bolognetti, che la donò a Benedetto XIV, presso il quale divenne il nucleo iniziale della grande collezione che lo stesso papa donò alla biblioteca dell'Istituto delle scienze; oggi è conservata presso la Pinacoteca nazionale di Bologna.[1][2]
Della sua attività di pittore rimangono oggi tre dipinti: Il Crocefisso si stacca dalla croce per sanare la piaga a s. Pellegrino Laziosi (1711), iniziato da Viani e completato da Cavazza alla morte del maestro, nella basilica di Santa Maria dei Servi, Compianto sul Cristo morto (1711) nella basilica patriarcale di San Domenico, Gloria d'angeli con i ss. Sebastiano e Rocco e la veduta di Bologna, inizialmente dipinto per l'oratorio dei SS. Sebastiano e Rocco e attualmente conservato presso l'accademia di belle arti di Bologna.[1] Sono invece andati perduti: Vergine con i ss. Giovanni e Sebastiano (copia da un dipinto di anonimo), Adorazione dei Magi, SS. Nicolò e Giovanni, e sono irreperibili Presepe, S. Pellegrino Laziosi, S. Lorenzo con il beato Gioacchino servita e la beata Falconieri, S. Bernardino da Siena, oltre a diverse tele della sua attività da copista.[1]
Note
- ^ a b c d CAVAZZA, Pier Francesco in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 5 dicembre 2022.
- ^ Biografia universale antica e moderna ossia Storia per alfabeto della vita pubblica e privata di tutte le persone che si distinsero per opere, azioni, talenti, virtù e delitti. Opera affatto nuova compilata in Francia da una società di dotti ed ora per la prima volta recata in italiano con aggiunte e correzioni. Volume 1. -65.]: 10, 1823, pp. 398-399. URL consultato il 5 dicembre 2022.
Bibliografia
- Pellegrino Antonio Orlandi, Abecedario pittorico del M.R.P. Pellegrino Antonio Orlandi, Bolognese: contenente notizie de'professore di pittura, scoltura, ed architettura, in questa edizione corretto e notabilmente di nuove notizie accresciuto, 1763, p. 361. URL consultato il 5 dicembre 2022.
- Luigi Crespi, Felsina pittrice: vite de' pittori bolognesi tomo terzo alla maesta de Carlo Emanuele III. re di Sardegna &c. &c.., Nella stamperia di Marco Pagliarini, 1769, pp. 127, 167, 228. URL consultato il 5 dicembre 2022.
- Luigi Arze, Indicazione storico-artistica delle cose spettanti alla Villa Legatizia di San Michele in Bosco, già monastero de' RR.PP. Olivetani: monumento fra i più celebri suburbani di Bologna, Tip. governativa alla volpe, 1850, p. 20. URL consultato il 5 dicembre 2022.
- Carlo Cesare Malvasia, Le pitture di Bologna, nella stamperia del Longhi, 1755. URL consultato il 5 dicembre 2022.
- Renato Roli, Pittura bolognese, 1650-1800: dal Cignani ai Gandolfi, Alfa, 1977, pp. 100 s., 152, 240. URL consultato il 5 dicembre 2022.
- Nuovi studi sulla collezione di stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna | Aperto, su aperto.pinacotecabologna.beniculturali.it. URL consultato il 5 dicembre 2022.