La ferrovia Sassari – Alghero è una linea ferroviaria locale a scartamento ridotto attiva in Sardegna. Realizzata negli anni ottanta dell'Ottocento, collega da allora i due centri più popolosi del nord-ovest dell'isola.
Indice
1Storia
2Caratteristiche
2.1Percorso
3Traffico
4Note
5Bibliografia
6Voci correlate
7Altri progetti
8Collegamenti esterni
Storia
Treno in sosta nell'ottocentesca stazione di Alghero negli anni venti del Novecento
La Sassari-Alghero nasce nell'ultima parte dell'Ottocento ad opera della Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna, col fine di collegare Alghero al capoluogo turritano e alla rete ferroviaria delle Ferrovie Reali Sarde. La linea venne costruita a scartamento ridotto (950 mm) e a binario unico (che non verrà in seguito mai elettrificato), come indicato nella concessione con cui il governo permetteva la costruzione delle prime ferrovie della rete secondaria isolana. Progettata dall'ingegnere Alfredo Cottrau, la Sassari-Alghero venne aperta al pubblico il 1º aprile 1889[2][3].
I resti dei binari in uscita dalla stazione di Alghero verso il porto dopo la chiusura del tratto urbano algherese della ferrovia nel 1988
Nel dopoguerra la linea fu interessata a lavori di sistemazione dell'armamento (col passaggio da rotaie da 27 kg/m a 36 kg/m[5]) e vennero realizzate tre varianti al percorso, per complessivi 3310 metri di nuovo tracciato[6]; tali interventi, a cui ne vanno sommati altri di rinforzo dei ponti e di aggiornamento dei sistemi di comunicazione tra gli impianti[5], furono effettuati tra il 1957 e il 1963.
Nello stesso periodo la ferrovia fu dotata di un nuovo parco treni a trazione diesel, che man mano sostituì il vecchio materiale motore a vapore: il passaggio di consegne tra i due sistemi ebbe inizio il 12 maggio 1958[7] con il viaggio inaugurale sulla linea delle automotrici ADm che nei mesi successivi le SFS avrebbero introdotto anche nelle altre linee gestite dall'azienda. Gli interventi a linea e rotabili ebbero come risultato il quintuplicarsi dell'utenza nel giro di sei anni[7].
Una nuova modifica al tracciato della ferrovia, lunga in origine 34,2 km, si ebbe nel 1988, quando il 5 aprile[8] fu chiuso e in seguito smantellato il tratto tra Sant'Agostino e l'originaria stazione di Alghero (le cui strutture erano in gran parte state demolite già nel 1981[9]). La decisione fu presa per via dei rallentamenti che il transito dei treni nel centro cittadino causavano al traffico automobilistico oltre all'ostacolo che gli impianti ferroviari nel porto causavano allo sviluppo turistico[10]. Tuttavia lo spostamento del capolinea dal centro alla periferia algherese ebbe ripercussioni negative sul numero di utilizzatori della ferrovia[11].
L'originaria stazione di San Giorgio (a sinistra), poi surclassata da una delle varianti realizzate a metà anni novanta (passante sul viadotto a destra)
Nel 1989 la linea passò alla gestione governativa delle Ferrovie della Sardegna (dal 2008 ARST Gestione FdS): sotto questa amministrazione negli anni novanta furono effettuate importanti modifiche al tracciato, con la realizzazione di nuove varianti tra la fermata di Molafà e Olmedo per velocizzare le relazioni ed eliminare alcuni tratti tortuosi. L'inaugurazione del nuovo tracciato della linea avvenne il 17 dicembre 1996[12], e la lunghezza della ferrovia si ridusse a 30 km. Sempre risalente a quel periodo è l'installazione del sistema ACEI-CTC per la gestione del movimento sulla ferrovia dalla stazione di Sassari[13].
La gestione della linea è passata nel 2010 all'ARST, dopo che questa ha inglobato la vecchia ARST Gestione FdS[14]. Sempre nel 2010 la linea è stata rinnovata, con la sostituzione di lunghi tratti di binari e l'ammodernamento delle infrastrutture di servizio degli scali.
Caratteristiche
Il caratteristico scalo di Molafà, fermata in linea alla periferia di Sassari
Le stazioni capolinea rappresentano anche i due estremi altimetrici[17], con Sassari punto più alto (176 m s.l.m.[18]) e Alghero più basso (9 m s.l.m.[18]), quest'ultima sino al 1988 era superata dalla dismessa stazione omonima del porto, situata a 2 m s.l.m.[17]
Oltre ai due capolinea risultano attive per il servizio passeggeri[19] le stazioni di Sassari Santa Maria, San Giorgio e Olmedo, attrezzate per gli incroci, oltre alle fermate di Molafà, Arcone, Mamuntanas e Punta Moro. Dal punto di vista della direzione del movimento essa è espletata localmente a Sassari e Alghero, mentre nelle stazioni intermedie è gestita in remoto dal DCO ARST di Sassari tramite apparati ACEI-CTC elettromeccanici[13][15].
La stazione di Sassari, il cui binario uno è dedicato ai collegamenti con Alghero
Partendo dalla stazione centrale di Sassari, su cui confluiscono anche la Ozieri Chilivani-Porto Torres di RFI e le altre linee sassaresi dell'ARST, la ferrovia procede verso sud-ovest con un costante andamento altimetrico discendente nel primo tratto[22], raggiungendo appena prima di abbandonare l'area ferroviaria cittadina la stazione di Sassari Santa Maria, originaria sede dei depositi della linea prima del trasferimento nello scalo ex SFS di via Sicilia e primo posto di blocco intermedio. Il binario si snoda verso la periferia di Sassari per poi raggiungere passando attraverso varie trincee alcune località campestri del maggior comune del nord Sardegna, tra cui quella di Molafà, dotata di fermata, dopo aver affiancato in questo tratto la linea RFI per Chilivani.
La stazione di San Giorgio, realizzata negli anni novanta
Il tratto successivo si sviluppa in una gola calcarea[22] con un andamento piuttosto tortuoso[16], sebbene addolcito dalle varianti degli anni novanta; all'epoca della trazione a vapore in questa area si trovava anche una fermata in corrispondenza di un rifornitore idrico[22] in cui veniva effettuato il servizio viaggiatori[23]. Il tracciato procede lungo la valle del rio Mascari, incrociato più volte, giungendo alla stazione di San Giorgio nel territorio di Usini, realizzata per sostituire l'omonimo impianto poco distante isolato da una variante in viadotto, e come la precedente abilitata agli incroci tra convogli.
Stazione di Olmedo, l'unico nucleo urbano presente lungo il tracciato oltre alle città capolinea
Da San Giorgio alla successiva fermata di Arcone la linea intraprende una breve ascesa seguendo un percorso che è stato realizzato ex novo negli anni novanta con l'eliminazione di un tratto curvilineo; riprendendo da Arcone in direzione sud-ovest il tracciato, anche in questo caso reso meno tortuoso da alcune varianti, inizia la definitiva discesa verso il mare[22] e procedendo lungo le campagne della Nurra raggiunge Olmedo, unico centro intermedio attraversato dai binari, la cui stazione rappresenta inoltre il terzo punto di incrocio per i treni lungo la ferrovia.
La stazione capolinea di Alghero, dal 1988 scalo terminale della ferrovia
Da qui si procede con andamento rettilineo verso Alghero seguendo il tracciato originale restando ad ovest del monte Doglia[22]: entrando nel territorio comunale algherese la linea attraversa la fermata (ex stazione) di Mamuntanas, incrociando poi il rio Serra, il quale dava il nome ad una fermata attiva nei primi decenni di attività della ferrovia a poche centinaia di metri dal ponte sul torrente. Procedendo verso sud si raggiunge la fermata di Punta Moro, prima di imboccare due ampie curve che conducono nella città sarda di lingua catalana, dove nel quartiere della Pietraia è situato il capolinea di Alghero, in precedenza portante il nome di Sant'Agostino.
Sino al 1988 la linea da qui proseguiva seguendo il percorso della successiva via Castelsardo raggiungendo l'area del lido di San Giovanni, servito da una fermata, per poi immettersi nella via Garibaldi terminando dinanzi alla darsena, dove era edificata l'originaria stazione di Alghero, poi smantellata e tramutata in fermata nel 1981 e dismessa sette anni più tardi.
Traffico
Convoglio Arst Ades nei pressi di Alghero
L'ARST dal 2010 è anche il gestore dei servizi ferroviari espletati lungo la linea. L'unica tipologia di relazioni commerciali che interessano la Sassari-Alghero è di tipo viaggiatori per quanto riguarda il trasporto pubblico locale; sino alla fine del Novecento era inoltre attivo regolarmente il servizio merci, poi dismesso nel corso della gestione FdS.
Con riferimento all'orario 2015[19] la linea è servita nei giorni feriali da dodici coppie di corse tra Sassari e Alghero (e viceversa), mentre nei festivi sono attive nove coppie di relazioni tra aprile e settembre, rimpiazzate da sei coppie di autocorse sostitutive nei restanti mesi dell'anno.
^ Luigi Prato, Stazione di Alghero Porto, su Lestradeferrate.it. URL consultato il 1º dicembre 2015.
^Risposte scritte ad Interrogazioni (PDF), su legislature.camera.it, Camera dei Deputati, 23 novembre 1970, pp. 5849 (25). URL consultato il 2 febbraio 2009.
^ Eliseo Sirigu, Va rivista la politica dei collegamenti con Alghero e Porto Torres Eutanasia di un binario Il peccato originale: stazioni in periferia, in La Nuova Sardegna, 3 febbraio 1999. URL consultato il 28 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2015).
^Treno e tracciato nuovi: Sassari-Alghero in soli trenta minuti, in L'Unione Sarda, 18 dicembre 1996.
^abcdPiano Urbano della Mobilità (PDF), su comune.sassari.it, Comune di Sassari, p. 34. URL consultato il 17 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2015).
^Cagliari 25 ottobre 2010, su ARST.it. URL consultato il 27 ottobre 2010.
^abcSistema di controllo e comando del traffico ferroviario - Monserrato-Isili Macomer-Nuoro (file: relazione generale) (PDF), su arstspa.info, ARST, p. 6.
^abcOrario estivo ferroviario 2012 sede ferroviaria di Sassari (PDF), su arstspa.info, ARST, pp. 1-2. URL consultato il 18 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 novembre 2015).
^abARST-Servizio Ferroviario (orario dal 22 giugno 2015) (PDF), su arstspa.info, ARST. URL consultato il 17 novembre 2015 (archiviato il 13 ottobre 2015).
^321 Sassari-Alghero (giugno 1980), in Orario Generale - Valido dal 1 giugno al 27 settembre 1980, Moncalieri, Pozzo Gros Monti, 1980, p. 239.
^I progressivi chilometrici si riferiscono alla situazione successiva all'apertura delle varianti realizzate negli anni novanta
Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
Ettore Caliri, Ad Alghero si cambia (in peggio), in I Treni Oggi, n. 83, giugno 1988, pp. 12-15.
Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Chiarella, 1984.
Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.
Catalogo dei Viaggi con il Trenino Verde, 11ª ed., Ferrovie della Sardegna, 2008.
Piano regionale dei trasporti (schema preliminare) - Rapporto di sintesi (PDF), su regionesardegna.it, Regione Autonoma della Sardegna. URL consultato il 20 novembre 2015.