Cydia molesta

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Tignola orientale del pesco
Cydia molesta
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezionePanorpoidea
OrdineLepidoptera
SottordineGlossata
InfraordineHeteroneura
DivisioneDitrysia
SuperfamigliaTortricoidea
FamigliaTortricidae
SottofamigliaOlethreutinae
TribùGrapholitini
GenereCydia
SpecieC. molesta
Nomenclatura binomiale
Cydia molesta
(Busck, 1916)

La tignola orientale del pesco (Cydia molesta (Busck, 1916)) è un lepidottero originario dell'Asia orientale, che si è facilmente diffuso nelle Americhe, in Australia e nell'Europa occidentale.

In Italia ha cominciato a diffondersi all'inizio degli anni venti causando l'attacco e la successiva devastazione soprattutto delle drupacee. Gli adulti appaiono come farfalle di medio-piccole dimensioni, possiedono ali di colore grigio-brunastro con screziature biancastre. Le larve sono lunghe 10-15 mm e provocano danni sui germogli e sui frutti. Sono in genere le larve di prima generazione che, scavando gallerie longitudinali nelle zone midollari, provocano avvizzimenti e perdite dei germogli. I danni sui frutti, ancora più gravi, comportano la fuoriuscita di un grumo di gomma e spesso, i frutti colpiti, sono soggetti alla cascola, a causa, inoltre, dei disfacimenti molli dovuti anche dalla presenza di agenti fungini. La Cydia sverna come larva matura e compie 4-5 generazioni annuali.

Vista ventrale

Lotta

Si eseguono criteri di lotta guidata ed integrata, cioè su campionamenti degli organi attaccati oppure mediamente monitoraggi con trappole sessuali. Questi due parametri si possono attuare anche nello stesso momento per avere una maggior copertura. Gli interventi chimici prevedono l'uso di: Azinfos-metile, Clorpirifos-etile, Carbaril, ecc., al superamento della soglia, che varia da 7-8 giorni, per la seconda generazione e 4-6 giorni, per le generazioni successive. Si possono anche utilizzare prodotti a base di Bacillus thuringiensis, ssp. kurstaki, oppure chitino-Inibitori (come Teflubenzuron).

Bibliografia

  • (EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp. lxiii + 4346, ISBN 978-1-4020-6242-1, LCCN 2008930112, OCLC 837039413.
  • (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
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  • (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 978-0-8403-3702-3, LCCN 85081922, OCLC 13784377.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Foto di Tignola orientale del pesco, su padil.gov.au. URL consultato il 31 luglio 2008 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2008).
Controllo di autoritàLCCN (EN) sh85095616 · J9U (ENHE) 987007550933405171
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