Casa dei Melatino

Palazzo casa dei Melatino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneAbruzzo
LocalitàTeramo
IndirizzoLargo Melatini 17/23
Coordinate42°39′30.85″N 13°42′23.25″E42°39′30.85″N, 13°42′23.25″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXIII secolo
Usouffici
Realizzazione
ProprietarioFondazione Tercas
CommittenteMatteo di Melatino
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Teramo, casa della famiglia di Melatino edificata prima del 1236 e riedificata nel 1372, qui raffigurata dal pittore Puccioni nel 1881.
Stemma litico della Famiglia Melatino, datato 1372, conservato presso Casa D'Egidio

La Casa del Melatino è uno dei pochi palazzi del medioevo teramano giunti fino a noi. Ha dato il nome al luogo dove sorge: Largo Melatini. Dal 1902 è stata inclusa nell'elenco dei Monumenti nazionali italiani.[1]

Storia

Fu costruita dai Melatino, una delle nobili famiglie feudali alle quali i vescovi concedevano terre, case e privilegi purché si stabilissero con i propri vassalli a Teramo, per favorire la ricostruzione ed il ripopolamento della città dopo che, a metà del XII secolo, Roberto III di Loritello l'aveva saccheggiata e bruciata.

Non è nota la data esatta di costruzione della casa, probabilmente i Melatino si insediarono a Teramo nel 1232; in ogni caso la casa fu comprata o edificata da Matteo I di Melatino prima del 1236, anno di un atto rogato nel suo palazzo di Teramo.

Uno stemma che si trovava sulla facciata recava un'iscrizione, ora illeggibile, dalla quale risultava che la casa è stata probabilmente ricostruita nel 1372 da Roberto IV di Melatino.

  • Elemento litico del portale d'ingresso di destra della facciata
    Elemento litico del portale d'ingresso di destra della facciata
  • Elemento litico del portale d'ingresso di sinistra della facciata
    Elemento litico del portale d'ingresso di sinistra della facciata

Descrizione

Si tratta di un edificio a tre piani a pianta quadrata, al pianterreno ci sono volte a crociera ed i resti di un antico portico con colonne in muratura, semisepolte, che sostengono arcate ad ogiva.

Le finestre sono tipicamente ghibelline (il partito degli antichi proprietari) con architrave e soglie sporgenti ed a guscio, quattro delle finestre che si aprono nella fascia mediana della facciata sono rese bifore da eleganti colonnine divisorie poggianti su basi scolpite, tre delle colonnine sono tortili e, di queste, due presentano un serpente con testa di donna che le avvolge.

Oggi sono visibili solo la parte anteriore e quella posteriore, con il giardino, mentre sui lati sono addossate costruzioni meno antiche. Originariamente, invece, il palazzo era isolato, infatti le cronache cittadine riferiscono che fu accerchiato su tre lati durante una sommossa popolare del 1408.

L'albero di melo emblema della famiglia è raffigurato sul blasone in pietra sopra la porta. I numerosi rifacimenti hanno lasciato traccia nella varietà dei materiali di costruzione utilizzati.

  • Finestra della facciata principale
    Finestra della facciata principale
  • Finestra della facciata principale
    Finestra della facciata principale
  • Finestra della facciata principale
    Finestra della facciata principale
  • Finestra della facciata principale
    Finestra della facciata principale
  • Finestra laterale con epigrafe
    Finestra laterale con epigrafe

Stato attuale

Nel 1996 la famiglia Savini, proprietaria dell'immobile, ha venduto l'edificio alla Fondazione Tercas che ne ha curato il restauro, durante il quale sono emerse importanti vestigia di una domus romana.
La struttura attualmente ospita, tra l'altro, una ricca collezione di maioliche antiche abruzzesi di gran pregio e di porcellane europee.

  • Volte in laterizi
    Volte in laterizi
  • Sala polifunzionale
    Sala polifunzionale
  • Parte della collezione di antiche maioliche abruzzesi
    Parte della collezione di antiche maioliche abruzzesi

Note

  1. ^ Elenco degli edifizi Monumentali in Italia, Roma, Ministero della Pubblica Istruzione, 1902, p. 346. URL consultato il 27 maggio 2016.

Bibliografia

  • Alessandro Mucciante, La domus di Palazzo Melatino a Teramo (TE) (PDF), in The Journal of Fasti Online, n. 344, Roma, Associazione Internazionale di Archeologia Classica, 2015, ISSN 1828-3179 (WC · ACNP).

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Consalvo Carelli, Teramo (Largo Melatini), in Paesaggio nell'Arte - Provincia di Teramo, Regione Abruzzo. URL consultato il 18 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
  • La Sede (Palazzo Melatino (XIII sec.), su fondazionetercas.it, Fondazione Tercas. URL consultato il 13 settembre 2015.
  • Casa Melatino, in Punti di Interesse, Comune di Teramo. URL consultato il 13 settembre 2015.
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