Biforcazione imperfetta

In matematica, una biforcazione è detta imperfetta se il suo studio è riconducibile a quello di una biforcazione canonica a meno di un fattore di disturbo.

Un esempio è dato dall'equazione differenziale della biforcazione pitchfork cui viene aggiunta, come imperfezione, una costante h {\displaystyle h} :

d x d t = h + r x x 3 {\displaystyle {\frac {\mathrm {d} x}{\mathrm {d} t}}=h+rx-x^{3}}

Se h 0 {\displaystyle h\neq 0} si perde la simmetria classica dei sistemi con biforcazioni a forcone. Per tale ragione h {\displaystyle h} è detto parametro di imperfezione.

Studio della funzione

L'equazione differenziale è di difficile studio analitico, poiché vi sono due diversi parametri che fanno variare il sistema (ossia r {\displaystyle r} ed h {\displaystyle h} ).

Per ovviare a tale problema si considerano vari grafici con r {\displaystyle r} fissato e si studia geometricamente il sistema al variare del parametro h {\displaystyle h} . In particolare si cercano le intersezioni tra le curve y = r x x 3 {\displaystyle y=rx-x^{3}} ed y = h {\displaystyle y=-h} .

Caso r 0 {\displaystyle r\leq 0}

Quando r 0 {\displaystyle r\leq 0} la cubica y = r x x 3 {\displaystyle y=rx-x^{3}} è monotòna non crescente. La linea orizzontale y = h {\displaystyle y=-h} si interseca con la cubica esattamente in un punto per ogni valore di h {\displaystyle h} .

Studio delle intersezioni per r<0
Studio delle intersezioni per r<0

Caso r > 0 {\displaystyle r>0}

Quando r > 0 {\displaystyle r>0} la curva non è più monotòna, quindi al variare di h {\displaystyle h} vi sono una, due o tre intersezioni.

Poiché lo studio delle intersezioni è simmetrico rispetto ad h = 0 {\displaystyle h=0} , studiamo i vari casi solo per h 0 {\displaystyle -h\geq 0} (ovvero h 0 {\displaystyle h\leq 0} ).

Vi sarà un valore critico del parametro, h c {\displaystyle h_{c}} , in cui la linea orizzontale y = h {\displaystyle y=-h} è esattamente la tangente alla curva y = r x x 3 {\displaystyle y=rx-x^{3}} . Tale valore sarà dato dal massimo (minimo nel lato simmetrico rispetto all'asse delle ascisse) relativo alla cubica.

Per ricavare il valore del massimo e quello di h c {\displaystyle h_{c}} studiamo la derivata

d d t ( r x x 3 ) = r 3 x 2 {\displaystyle {\frac {\mathrm {d} }{\mathrm {d} t}}\left(rx-x^{3}\right)=r-3x^{2}}

da cui, scegliendo il valore positivo:

x m a x = r 3 {\displaystyle x_{\mathrm {max} }={\sqrt {\frac {r}{3}}}}

e quindi:

h c ( r ) = r x m a x 3 x m a x 2 = 2 r 3 r 3 {\displaystyle h_{c}\left(r\right)=rx_{\mathrm {max} }-3x_{\mathrm {max} }^{2}={\frac {2r}{3}}{\sqrt {\frac {r}{3}}}}
Studio delle intersezioni per r>0
Studio delle intersezioni per r>0

Vediamo che succede diminuendo il parametro h {\displaystyle h} :

  • per | h | > h c {\displaystyle \left|h\right|>h_{c}} si ha una sola intersezione che corrisponde ad un punto d'equilibrio stabile (la stabilità è facilmente ricavabile sia analiticamente sia geometricamente);
  • per | h | = h c {\displaystyle \left|h\right|=h_{c}} nasce un nuovo punto d'equilibrio semistabile (instabile a sinistra e stabile a destra) che si aggiunge al punto d'equilibrio stabile già presente;
  • per | h | < h c {\displaystyle \left|h\right|<h_{c}} vi sono, oltre al primo punto fisso stabile, due punti d'equilibrio distinti: uno più centrale rispetto alla simmetria della cubica instabile e l'altro stabile.

Ovviamente una situazione speculare la si verifica per h < 0 {\displaystyle h<0} .

Per i valori critici h = h c {\displaystyle h=h_{c}} ed h = h c {\displaystyle h=-h_{c}} vi è l'improvvisa comparsa/scomparsa di due punti d'equilibrio, ovvero si ha, localmente, una biforcazione saddle-node.

Diagramma di biforcazione x {\displaystyle x} vs. r {\displaystyle r}

Diagramma di biforcazione pitchfork con fattore di disturbo h < 0 {\displaystyle h<0}

Studiando la stabilità tramite diagramma di biforcazione si vede che, se h = 0 {\displaystyle h=0} si ha il diagramma solito della biforcazione pitchfork, mentre per h 0 {\displaystyle h\neq 0} si ottengono due curve disgiunte:

  • un ramo stabile definito per ogni r R {\displaystyle r\in \mathbb {R} } , che tende a {\displaystyle \infty } per r + {\displaystyle r\to +\infty } e a 0 {\displaystyle 0} per r {\displaystyle r\to -\infty } ;
  • una curva definita per r h c {\displaystyle r\geq h_{c}} composta da un ramo stabile ed uno instabile che per r + {\displaystyle r\to +\infty } tendono rispettivamente a {\displaystyle \infty } (in segno opposto al ramo stabile precedente) e a 0 {\displaystyle 0} .

Bibliografia

  • Strogatz S.H. (1994), Nonlinear Dynamics and Chaos (Perseus Books, Cambridge).

Voci correlate

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