15. Panzer-Division
15. Panzer-Division | |
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Descrizione generale | |
Attiva | 1º novembre 1940 - 10 maggio 1943 |
Nazione | ![]() |
Servizio | ![]() |
Tipo | Prima: Divisione leggera Dopo: Divisione corazzata |
Battaglie/guerre | Seconda guerra mondiale:
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Parte di | |
nov. 1940: XXIV. Armeekorps (mot.) 1941-1943: Deutsches Afrikakorps | |
Simboli | |
Variante | ![]() |
Altra variante | |
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La 15. Panzer-Division[1] fu una divisione corazzata della Wehrmacht operativa durante la seconda guerra mondiale nella campagna del Nord Africa.
Membri famosi della divisione furono gli ufficiali Wilhelm Teege, Hans Cramer, Johannes Kümmel, Hans-Günther Stotten, Josef Irkens (ultimo comandante dei panzer dell'Afrikakorps) e il maggiore Roland von Hößlin,[2] coinvolto nell'attentato a Hitler del 20 luglio 1944 e in seguito per questo giustiziato.
Storia
Le origini con la 33. Infanterie-Division
Le origini della 15. Panzer-Division risiedono nella 33. Infanterie-Division (33ª Divisione di fanteria), creata a Darmstadt il 1º aprile 1936 e posta agli ordini del generalmajor Eugen von Schobert fino al 3 febbraio 1938.[3]
Quando nel settembre 1939 iniziò la campagna di Polonia, l'unità, ora comandata dal general der artillerie Hermann von Speck, restò a presidio della Saarland.
Nel maggio 1940 la 33. Infanterie-Division partecipò alla campagna di Francia agli ordini del generalleutnant Rudolf Sintzenich e in organico alla 6ª Armata del Gruppo d'armate B. I soldati attraversarono la Somme combattendo a Péronne, proseguendo quindi per Parigi e terminando le operazioni belliche sulla Senna e la Loira.
Da luglio a settembre rimase in Francia in qualità di truppa d'occupazione, mentre ad ottobre, quando il comandante era il general der panzertruppen Friedrich Kühn, venne inviata in Germania e posta nella riserva militare.[4] A breve sarebbe stata trasformata nella 15. Panzer-Division.
La costituzione e l'invio in Africa
Formatasi il 1º novembre 1940 a Darmstadt in seguito alla trasformazione della 33. Infanterie-Division, la 15. Panzer-Division rappresentò uno dei reparti di punta del famoso Afrika Korps di Erwin Rommel.
Verso la fine del marzo 1941 i 45 Panzer II, 71 Panzer III, 20 Panzer IV e 10 panzerbefehlswagen (carri comando disarmati)[5] dell'unità iniziarono il trasferimento in Libia per venire inquadrati nell'Afrika Korps, passando per Napoli e sbarcando infine a Tripoli, ma durante il tragitto via mare la nave che trasportava il 33. Nachrichten-Abteilung (33º battaglione comunicazioni) venne affondata da unità inglesi, e per questo sostituito con il 78. Nachrichten-Abteilung.[4]
Avanzate e ritirate con il Deutsche Afrikakorps
I primi combattimenti si verificarono ben presto per contrastare l'operazione Brevity sferrata dalle truppe inglesi, con scontri a Forte Capuzzo, Sollum e Tobruk (dove subì ingenti perdite); e continuarono poi al passo di Halfaya dove la formazione corazzata si mise sulla difensiva dopo aver respinto, insieme agli altri reparti dell'armata italo-tedesca, l'operazione Battleaxe (la nuova e fallimentare offensiva britannica del giugno 1941), perdendo però 35 degli 80 carri che le rimanevano.[5]
La nuova offensiva britannica, l'operazione Crusader, costrinse invece la 15ª Panzer, ora forte di 42 Panzer II, 77 Panzer III, 21 Panzer IV, 10 carri comando e 5 Mk II Matilda inglesi,[5] ad arretrare verso le posizioni precedenti, rendendo comunque dura la vita alle truppe nemiche contrattaccando dove possibile. La risposta tedesca non si fece attendere a lungo. Rommel ordinò alle sue forze disponibili di avanzare nuovamente verso la Cirenaica, e la 15. Panzer-Division giunse a Bardia e a forte Capuzzo ritirandosi poi a El Agheila agli inizi del 1942. Ricevuti rinforzi che portarono l'organico a 7 Panzer II, 61 Panzer III, 7 Panzer IV e 1 carro comando,[5] gli uomini della divisione ripresero l'offensiva, insieme alla 21. Panzer-Division, raggiungendo Ain el Gazala verso il febbraio 1942.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/1d/Bundesarchiv_Bild_146-1976-091-06%2C_Nordafrika%2C_Panzer_III.jpg/220px-Bundesarchiv_Bild_146-1976-091-06%2C_Nordafrika%2C_Panzer_III.jpg)
Durante la successiva battaglia di al Gazala, la 15ª Panzer, raggiunta nuovamente da rimpiazzi che la portarono ad avere 29 Panzer II, 134 Panzer III, 22 Panzer IV e 4 panzerbefehlswagen,[6] diede nuova prova del suo valore e della sua notevole abilità nelle manovre combinate nel deserto, partecipando insieme alla 21. Panzer-Division a tutte le confuse fasi della battaglia, culminata nel micidiale scontro corazzato nel "terreno di distruzione" di Knightsbridge dove vennero sbaragliate le residue forze corazzate britanniche (11 - 13 giugno 1942). Dopo questa vittoria la divisione partecipò alla brillante conquista della città di Tobruk il 21 giugno dello stesso anno e al frenetico inseguimento in profondità in Egitto fino a El-Alamein. Il successo conseguito era notevole: dal maggio al luglio 1942, la 15. Panzer-Division distrusse 845 carri, 151 autoblindo e 130 veicoli di altro tipo.[6]
La divisione partecipò successivamente alla prima battaglia di El-Alamein e alla vigilia della battaglia di Alam Halfa contava 15 Panzer II, 77 Panzer III (43 con cannone corto da 5 cm e 34 con cannone lungo, sempre dello stesso calibro), 16 Panzer IV (3 con cannone corto da 7,5 cm e 13 con cannone lungo, sempre da 7,5 cm) e 2 panzerbefehlswagen.[6] Le perdite però furono ancora una volta notevoli, ma la divisione si impegnò nella seconda battaglia di El Alamein, dove si trovò a combattere in condizioni sempre più disperate contro un nemico che continuava di giorno in giorno ad aumentare, soprattutto in termini numerici, la propria forza corazzata. Il 4 novembre 1942 iniziò il lungo ripiegamento, con la divisione sacrificata in retroguardia, che si fermò soltanto al confine tra Libia e Tunisia, nella linea del Mareth.
La fine in Tunisia
L'unità contrattaccò nel mese di febbraio del 1943 contribuendo a vincere la battaglia del passo di Kasserine, a cui però prese parte solo nelle fasi finali. La situazione era in ogni modo compromessa, e dopo essere entrata in contatto col nemico a Médenine e in altre località, tra l'11 e il 13 maggio 1943 gran parte della divisione, che nel frattempo aveva riunito sotto di sé quasi tutti i carri armati presenti nel Nordafrica, si arrese con le ultime forze italo-tedesche.
I resti della 15ª Panzer furono utilizzati per costituire la 15. Panzergrenadier-Division in Sicilia, nel luglio del 1943,[4] rinominando la divisione Sizilien che venne successivamente impiegata sil fronte italiano fino al 1944 e poi sul occidentale fino alla fine del conflitto.
Luogo | Periodo |
Germania | nov 1940 - feb 1941 |
Nord Africa | feb 1941 - mag 1943 |
Ordine di battaglia
- Stabs (Quartier generale)
- Panzer-Regiment 8 (8º reggimento corazzato) - ricevuto il 18 gennaio 1941 dalla 10. Panzer-Division
- 15. Schützen-Brigade (15ª brigata di fanteria meccanizzata)
- Schützen-Regiment 104 - il 1º settembre 1941 venne ceduto alla 21. Panzer-Division
- Schützen-Regiment 115
- Kradschützen-Abteilung 15 (15º battaglione motociclisti)
- Aufklärungs-Abteilung 33 (33º battaglione esplorante)
- Artillerie-Regiment 33 (33º reggimento di artiglieria)
- Panzerjäger-Abteilung 33 (33º battaglione cacciacarri)
- Pionier-Abteilung 33 (33º battaglione del genio militare)
- Nachrichten-Abteilung 33 (33º battaglione comunicazioni) - affondato il 16 aprile 1941 durante il trasporto in Libia
- Nachrichten-Abteilung 78 - dal 5 maggio 1941
- Feldersatz-Bataillon 33 (33º battaglione rimpiazzi)
- Unità di servizi e supporto
23 ottobre 1942 - Nord Africa[2]
- Stabs
- Panzer-Regiment 8
- Panzergrenadier-Regiment 115 (115º reggimento panzergrenadier) - su tre battaglioni
- Artillerie-Regiment 33 - su tre gruppi
- Aufklärungs-Abteilung 33
- Panzerjäger-Abteilung 33
- I./Flak Regiment 33 (mot.) (1º Battaglione o Gruppo del 33º reggimento FlaK)
- Pionier-Abteilung 33
- Nachrichten-Abteilung 78
- Feldersatz-Abteilung 33 (33º battaglione rimpiazzi)
- Unità di servizi e supporto
29 aprile 1943.[4]
- Stabs
- Panzer-Regiment 8
- schwere Panzer-Abteilung 504 (504º Battaglione Carri Pesanti)
- Panzergrenadier-Regiment 115
- Panzergrenadier-Regiment 47
- Panzer-Artillerie-Regiment 33 (33º reggimento di artiglieria corazzato)
- Heeres-Flak-Abteilung 276 (276º distaccamento FlaK dell'esercito)
- Panzerjäger-Abteilung 33
- Pionier-Abteilung 33
- Nachrichten-Abteilung 78
- Aufklärungs-Abteilung 15
- Feldersatz-Abteilung 33
- Unità di servizi e supporto
Decorazioni
I decorati di guerra non mancarono nella 15ª Panzer: 54 soldati ricevettero la Croce Tedesca d'oro, 10 la Spilla d'Onore dell'Esercito e 23 la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro.[7]
L'oberstleutnant Georg Stehle venne onorato in data 13 settembre 1943 con l'Ordine di Michele il Coraggioso di terza classe.[2]
Comandanti
Nome | Grado | Inizio | Fine | Note |
Friedrich Kühn | Generalmajor | 1º novembre 1940 | 22 marzo 1941 | |
Heinrich von Prittwitz und Gaffron | Generalmajor | 22 marzo 1941 | 10 aprile 1941 | ucciso il 10 aprile 1941 da fuoco anticarro britannico presso Tobruk |
Hans-Karl von Esebeck | Oberst | 13 aprile 1941 | 15 aprile 1941 | |
Hans-Karl von Esebeck | Generalmajor | 15 aprile 1941 | 13 maggio 1941 | ferito ed evacuato in Germania |
Maximilian von Herff | Oberst | 13 maggio 1941 | 25 maggio 1941 | |
Walter Neumann-Silkow | Generalmajor | 26 maggio 1941 | 6 dicembre 1941 | ferito da fuoco di artiglieria presso Bir el Gobi, morì tre giorni dopo in ospedale |
Erwin Menny | Oberst | 6 dicembre 1941 | 8 dicembre 1941 | |
Gustav von Vaerst | Generalmajor | 9 dicembre 1941 | 26 maggio 1942 | ferito e ricoverato in ospedale |
Eduard Crasemann | Oberst | 26 maggio 1942 | 14 luglio 1942 | |
Heinz von Randow | Generalmajor | 15 luglio 1942 | 25 agosto 1942 | |
Gustav von Vaerst | Generalmajor | 25 agosto 1942 | 10 novembre 1942 | lasciò il comando per malattia |
Eduard Crasemann | Oberst | 11 novembre 1942 | 17 novembre 1942 | |
Willibald Borowitz | Oberst | 18 novembre 1942 | 31 dicembre 1942 | |
Willibald Borowitz | Generalleutnant | 1º gennaio 1943 | 10 maggio 1943 |
Dati tratti da:[4]
Note
- ^ Nella lingua tedesca il punto "." equivale al numero ordinale nella lingua italiana; nel caso specifico è messo al posto della "ª".
- ^ a b c d 15. Panzer-Division su Axis History Factbook, su axishistory.com. URL consultato il 27 novembre 2009.
- ^ 33. Infanterie-Division su Axis History Factbook, su axishistory.com. URL consultato l'8 aprile 2010.
- ^ a b c d e f Unità della Wehrmacht su okh.it, su okh.it. URL consultato l'8 aprile 2010.
- ^ a b c d Panzer, i blindati tedeschi della Seconda Guerra Mondiale, vol. 15, p. 170, DeAgostini, 2009, Novara.
- ^ a b c Panzer, i blindati tedeschi della Seconda Guerra Mondiale, vol. 15, p. 171, DeAgostini, 2009, Novara.
- ^ Per i nomi dei singoli soldati, vedi i link presenti più sotto al paragrafo "Collegamenti esterni".
Bibliografia
- Panzer, i blindati tedeschi della Seconda Guerra Mondiale, vol. 15, DeAgostini, 2009, Novara, ISSN 2035-388X
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Collegamenti esterni
- (EN) 15. Panzer-Division su feldgrau.com, su feldgrau.com.
- (EN) La 15. Panzer-Division su axishistory.com, su axishistory.com.
- 15. Panzer-Division su okh.it, su okh.it.
- (EN) Lista decorati della 15. Panzer-Division con la Croce Tedesca d'oro, su axishistory.com.
- (EN) Lista decorati della 15. Panzer-Division con la spilla d'onore dell'esercito, su axishistory.com.
- (EN) Lista decorati della 15. Panzer-Division con la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro, su axishistory.com.
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Panzer-Division | Numerate: 1. · 2. · 3. · 4. · 5. · 6. · 7. · 8. · 9. · 10. · 11. · 12. · 13. · 14. · 15. · 16. · 17. · 18. · 19. · 20. · 21. · 22. · 23. · 24. · 25. · 26. · 27. · 116. · 130. · 232. · 233. Con nome: Clausewitz · Feldherrnhalle 1 · Feldherrnhalle 2 · Führer-Begleit · Holstein · Jüterbog · Kempf · Kurmark · Lehr · Müncheberg · Norwegen · Schlesien · Tatra · Tatra (Ausbildung) |
Panzergrenadier-Division | Numerate: 3. · 10. · 14. · 15. · 16. · 18. · 20. · 25 · 29. · 60. · 90. · 233. Con nome: Brandenburg · Feldherrnhalle · Großdeutschland · Kurmark |
Infanterie-Division (motorisierte) | Numerate: 2. · 3. · 10. · 13. · 14. · 16. · 18. · 20. · 25. · 29. · 36. · 60. · 345. · 386. Con nome: Großdeutschland |
Leichte-Division | 1. · 2. · 3. · 4. · 5. |
Gebirgs-Division | 1. 1. Volks · 2. · 3. · 4. · 5. · 6. · 7. · 8. · 9. (Nord) · 9. (Ost) · 157. · 188. Reserve · 188. |
Jäger-Division | Jäger: 5. · 8. · 28. · 42. · 97. · 100. · 101. · 104. · 114. · 117. · 118. · 200. Skijäger: 1. |
Grenadier-Division | 6. · 19. · 31. · 36. · 44. · 45. · 78. · 541. · 542. · 543. · 544. · 545. · 546. · 547. · 548. · 549. · 550. · 551. · 552. · 553. · 558. · 559. · 560. · 561. · 562. · 563. · 564. |
Leichte Infanterie-Division | 5. · 8. · 28. · 90. · 97. · 99. · 100. · 101. · 164. · 999. |
Infanterie-Division | Numerate: 1. · 2. · 3. · 4. · 5. · 6. · 7. · 8. · 9. · 10. · 11. · 12. · 13. · 14. · 15. · 16. · 17. · 18. · 19. · 20. · 21. · 22. · 23. · 24. · 25. · 26. · 27. · 28. · 29. · 30. · 31. · 32. · 33. · 34. · 35. · 36. · 38. · 39. · 41. · 44. · 45. · 46. · 47. · 48. · 49. · 50. · 52. · 56. · 57. · 58. · 59. · 60. · 61. · 62. · 64. · 65. · 68. · 69. · 70. · 71. · 72. · 73. · 74. · 75. · 76. · 77. · 78. · 79. · 81. · 82. · 83. · 84. · 85. · 86. · 87. · 88. · 89. · 91. · 92. · 93. · 94. · 95. · 96. · 98. · 102. · 106. · 110. · 111. · 112. · 113. · 121. · 122. · 123. · 125. · 126. · 129. · 131. · 132. · 134. · 137. · 148. · 154. · 155. · 156. · 158. · 159. · 160. · 161. · 162. (Tur.) · 162. · 163. · 164. · 166. · 167. · 168. · 169. · 170. · 176. · 180. · 181. · 182. · 183. · 189. · 190. · 196. · 197. · 198. · 199. · 203. · 205. · 206. · 207. · 208. · 209. · 210. · 211. · 212. · 213. · 214. · 215. · 216. · 217. · 218. · 219. · 221. · 223. · 225. · 226. · 227. · 228. · 230. · 231. · 232. · 237. · 239. · 242. · 243. · 244. · 245. · 246. · 249. · 250. · 251. · 252. · 253. · 254. · 255. · 256. · 257. · 258. · 260. · 262. · 263. · 264. · 265. · 266. · 267. · 268. · 269. · 270. · 271. · 272. · 273. · 274. · 275. · 276. · 277. · 278. · 279. · 280. · 281. · 282. · 286. · 290. · 291. · 292. · 293. · 294. · 295. · 296. · 297. · 298. · 299. · 301. · 302. · 304. · 305. · 306. · 309. · 311. · 319. · 320. · 321. · 323. · 324. · 325. · 326. · 327. · 328. · 329. · 330. · 331. · 332. · 333. · 334. · 335. · 336. · 337. · 338. · 339. · 340. · 342. · 343. · 344. · 346. · 347. · 348. · 349. · 351. · 352. · 353. · 355. · 356. · 357. · 358. · 359. · 361. · 362. · 363. · 364. · 365. · 367. · 369. (kroat.) · 370. · 371. · 373. (kroat.) · 376. · 377. · 379. · 383. · 384. · 385. · 386. · 387. · 389. · 392. (kroat.) · 393. · 395. · 399. · 416. · 462. · 467. · 469. · 521. · 526. · 542. · 554. · 555. · 556. · 557. · 560. · 600. (rus.) · 650. (rus.) · 702. · 703. · 704. · 707. · 708. · 709. · 710. · 711. · 712. · 713. · 714. · 715. · 716. · 717. · 718. · 719. Con nome: Bärwalde · Berlin · Döberitz · Friedrich Ludwig Jahn · Ferdinand von Schill · Generalgouvernement · Güstrow · Hamburg · Mielau · Milowitz · Ostpreußen · Potsdam · Scharnhorst · Schlageter · Theodor Körner · Ulrich von Hutten · Wahn · Wildflecken · Woldenberg |
Sicherungs-Division | 52. · 201. · 203. · 207. · 213. · 221. · 281. · 285. · 286. · 325. · 390. · 391. · 403. · 444. · 454. · 707. |
Kavallerie-Division | 1. · 3. · 4. |
Artillerie-Division | 18. · 309. · 310. · 311. · 312. |
Division z.b.V. (compiti speciali) | Divisionen z.b.V. |
Reparti formati con volontari stranieri |
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/65/Heinkel_He_111_during_the_Battle_of_Britain_2.jpg/25px-Heinkel_He_111_during_the_Battle_of_Britain_2.jpg)